Rimbaud fu un suicida vivente. Tanto più insopportabile per noi.
Chiamiamo vizi quei divertimenti che non osiamo provare.
Il mondo è un cancro che si divora.
Siamo tutti parte della creazione. Siamo tutti dei re, dei poeti, dei musicisti; e non resta che aprirsi come un loto per scoprire cosa si nasconde dentro di noi.
L'arte non insegna nulla, tranne il senso della vita.
L'artista è, in primo luogo, uno che ha fiducia in se stesso.
Anche al più debole resta aperta un'ultima scelta...Un salto giù da questo ponte, e sono libera.
Il suicidio è l'estremo tentativo di migliorare la propria vita.
I suicidi sono omicidi timidi. Masochismo invece che sadismo.
Vi sono suicidi invisibili. Si rimane in vita per pura diplomazia, si beve, si mangia, si cammina. Gli altri ci cascano sempre, ma noi sappiamo, con un riso interno, che si sbagliano, che siamo morti.
Il suicidio, lungi dall'essere negazione della volontà ne deriva che la distruzione di un fenomeno isolato è azione in tutto vana e stolta.
Per farla breve ho deciso di suicidarmi. Il problema del suicidio, però, è che non puoi farla breve.
Suicidarsi! Ma si passa la vita a farlo!
Senti, io non mi intendo di suicidi. Quando sono cresciuto, a Brooklyn, mai nessuno si è suicidato. Erano tutti troppo infelici.
Il suicidio è il non atto più grave e più lesivo del dovere di conservazione, quanto è il più comune a sostenersi coll'apparenza delle ragioni.
Ricorda, al mondo c'è solo omicidio. Non esiste suicidio.