Senza la possibilità del suicidio avrei potuto uccidermi molto tempo fa.
Il pessimista deve inventarsi ogni giorno nuove ragioni di esistere: è una vittima del "senso" della vita.
Sono attratto dalla filosofia indù, il cui proposito essenziale è il superamento dell'io; eppure tutto quello che faccio e tutto quello che penso è solo io e disgrazie dell'io.
Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che cercano il senso della vita senza trovarlo e quelli che l'hanno trovato senza cercarlo.
La morte è uno stato di perfezione, il solo alla portata di un mortale.
La vera, unica sfortuna: quella di venire alla luce. Risale all'aggressività, al principio di espansione e di rabbia annidato nelle origini, allo slancio verso il peggio che le squassò.
L'istinto di autoconservazione è a volte la molla del suicidio.
D'animo molto meschino è colui che ha molte ragioni fondate per mettere fine alla sua vita.
È concepibile che si ammazzi una persona per contare nella sua vita?
Nessuno ha mai scritto, dipinto, scolpito, modellato, costruito o inventato se non, di fatto, per uscire dall'inferno.
Io sono Cattolico e non posso commettere suicidio, ma intendo bere me stesso a morte.
Nessuno è confuso nella sua decisione di suicidarsi. Un uomo che ha deciso di impiccarsi, non si getterà mai sotto a un treno.
Chi si accorcia di vent'anni la vita, accorcia di altrettanto la paura della morte.
Il suicidio è il non atto più grave e più lesivo del dovere di conservazione, quanto è il più comune a sostenersi coll'apparenza delle ragioni.
L'ossessione del suicidio è caratteristica di colui che non può né vivere né morire, e che non distoglie mai l'attenzione da questa duplice impossibilità.
Nessuno dovrebbe farla finita a ventun anni, per nessun motivo al mondo. Forse Sid aveva parecchie buone ragioni, ma - pur non conoscendole - non penso di condividerne nemmeno una. (a proposito di Sid Vicious).