Da questo momento non sono più una politica, ho già dato troppo senza ricevere nulla. Magari mi darò all'ippica ma non alla politica. L'ambiente della politica è una giungla dove i nemici veri sono quelli che hai in casa.
La vita nella verità non ha quindi nel sistema post-totalitario solo una dimensione esistenziale (restituisce l'uomo a se stesso), noetica (rivela la realtà com'è) e morale (è un esempio), ma ha anche un'evidente dimensione politica.
Bisogna aspettarsi di tutto in politica, dove tutto è permesso, fuorché lasciarsi cogliere di sorpresa.
Chiunque prevede in politica il domani eccita la collera di quanti non concepiscono altro che la giornata che passa.
Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d'accordo.
Gli Stati Uniti si vantano del loro sistema politico. Ma il Presidente dice una cosa durante le elezioni, qualcos'altro quando entra in carica, qualcos'altro ancora a medio termine, e altre cose ancora quando se ne va.
Se sempre e comunque le macchine politiche costruite per dar corpo alla democrazia sono destinate a riprodurre rapporti oligarchici di comando-obbedienza e a generare implacabilmente nuove «aristocrazie interne», allora tanto vale affidarsi al rapporto diretto tra il Capo e la Massa.
La mia visione è di fare di questo stato il più diverso sulla Terra, ed abbiamo persone da ogni pianeta della terra in questo stato. Abbiamo i figli e le figlie di ognuno, di persone da ogni pianeta, di ogni paese sulla terra.
Gli uomini politici sono uguali dappertutto. Promettono di costruire ponti anche dove non ci sono fiumi.
Il Parlamento è un po' una caserma. Troppi uomini.
Quell'eterna mancanza di soldini, che tormenta gli uomini pubblici.
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