Non si può diventare veramente liberi se non accettando di non esserlo sempre.
Dio ci chiama alla perfezione ma non è un perfezionista.
Se ci è così difficile accettare le nostre miserie, è perché abbiamo il sentore che esse non ci facciano più amare: siccome in questo o quel settore della nostra vita siamo manchevoli, ci diciamo che non meritiamo di essere amati.
Le imperfezioni degli altri ci aiutano anche a non attenderci da loro una qualche felicità, pienezza o compimento che in realtà possiamo trovare in Dio soltanto.
La cultura moderna non fa molto per valorizzare il perdono, anzi il più delle volte legittima il rancore e la vendetta. Ma sarà continuando su questa via che il male diminuirà nel mondo?
La libertà ha molte difficoltà e la democrazia non è perfetta. Ma non abbiamo mai dovuto alzare un muro per tenere dentro la nostra gente o per evitare che ci lascino.
Meglio esser pazzo per conto proprio, anziché savio secondo la volontà altrui!
Più amiamo la libertà e l'uguaglianza, più dobbiamo odiare quanto si oppone alla libertà e all'uguaglianza degli uomini.
Non si deve permettere agli uomini liberi di prendersi troppe libertà.
L'uomo è un prigioniero che non può aprire la porta della sua prigione e scappare. . . deve aspettare, e non è libero di gestire la sua vita finché Dio non lo chiama.
La libertà più irriducibile alla deformazione ideologica è la stessa esistenza dell'individuo nel suo giore e nel suo patire.
Non vale la pena avere la libertà se questo non implica avere la libertà di sbagliare.
La vera libertà di stampa è dire alla gente ciò che la gente non vorrebbe sentirsi dire.
La libertà è per la gente onesta. L'uomo che non è onesto con se stesso non può essere libero: è la sua trappola.
Ogni essere umano che ami la libertà deve più ringraziamenti all'Armata Rossa di quanti ne possa pronunciare in tutta la sua vita.
Login in corso...