La maternità è un carcere in cui vien chiusa la donna perché sia al riparo dalle tentazioni.— Jakob Wassermann
La maternità è un carcere in cui vien chiusa la donna perché sia al riparo dalle tentazioni.
Il cuore di una madre è un abisso in fondo al quale si trova sempre un perdono.
Se di tutti gli affetti gentili e di tutte le azioni oneste e generose di cui andiamo superbi si potesse scoprire il primo e vero germe, noi lo scopriremmo quasi sempre nel cuore di nostra madre.
Il bambino chiama la mamma e domanda: «Da dove sono venuto? Dove mi hai raccolto?». La mamma ascolta, piange e sorride mentre stringe al petto il suo bambino. «Eri un desiderio dentro al cuore.»
Tutte le donne diventano come le loro madri. Questa è la loro tragedia. Gli uomini no. E questa è la loro tragedia.
Una madre non può che nuocere ai suoi figli se fa di loro l'unico scopo della sua vita.
Questa continua dicotomia interiore, questa duplice polarità, questa alternante sensazione di dovere incompiuto, oggi nei confronti della famiglia, domani nei confronti del lavoro, questo è il fardello della madre lavoratrice.
La strada della donna porta sempre al figlio, prima della maternità e dopo.
Io e mia madre e siamo giunte ad un risultato. Abbiamo concordato di non capirci.
Può esistere una religione senza la maternità?
La madre è sublime perché è tutta istinto. L'istinto materno è divinamente animale. La madre non è donna, ma femmina.