Domani nella battaglia pensa a me, dispera e muori.
Rara è la fiducia che prima o poi non si tradisca.
La cosa piú intollerabile è che si trasformi in passato chi si ricorda come futuro.
Quasi nessuno sa cosa non vuole, e meno ancora cosa vuole.
L'unica verità è quella che non si conosce e non si trasmette, quella che non si traduce con parole né con immagini, quella celata e non controllata.
E' molto raro provare una debolezza, una vera debolezza per qualcuno che la produca in noi... che ci renda deboli.. che ci impedisca di esser oggettivi e ci disarmi in eterno.
Bisogna toccare il fondo per poter risalire.
Pazienza. Forma minore di disperazione, travestita da nobile virtù.
Per l'uomo che prega molto non esistono disperazione né amara tristezza.
L'uomo che vive al di sopra delle sue possibilità, è in gran pericolo di vivere presto al di sotto di esse; o come dice il proverbio italiano, "Chi vive sperando muore penando".
La disperazione è una forma superiore di critica; per ora noi la chiameremo Felicità.
Quando la disperazione più nera e lo scoramento vengono scalzati dalla percezione lancinante dell'orrore, in nostro soccorso sopraggiunge l'oppio assurdo dell'ottimismo.
La creatività è la disperazione che mostra il suo lato migliore.
La disperazione stessa, per poco che duri, diventa una sorta d'asilo nel quale ci si può sedere e riposare.
La disperazione è il dolore dei deboli.
Tu lo sai bene: non ti riesce qualcosa, sei stanco e non ce la fa più. E d'un tratto incontri nella folla lo sguardo di qualcuno - uno sguardo umano - ed è come se ti fossi accostato a un divino nascosto. E tutto diventa improvvisamente più semplice.