Ognuno è prigioniero della sua famiglia, del suo ambiente, della sua professione, dei suoi tempi.— Jean d'Ormesson
Ognuno è prigioniero della sua famiglia, del suo ambiente, della sua professione, dei suoi tempi.
Questa vita appare insopportabile, un'altra irraggiungibile. Non ci si vergogna più di voler morire; si chiede di essere portati dalla vecchia cella, che si odia, in una nuova, che presto si imparerà a odiare.
L'unico modo di fuggire alla condizione di prigioniero è capire com'è fatta la prigione.
Non tutte le prigioni hanno le sbarre: ve ne sono molte altre meno evidenti da cui è difficile evadere, perché non sappiamo di esserne prigionieri. Sono le prigioni dei nostri automatismi culturali che castrano l'immaginazione, fonte di creatività.
Prigione. Pensione di terza categoria per chi è affetto da temporanei disturbi nervosi, e non ha amici in grado di farlo ricoverare in istituti più eleganti.
Le celle e le carceri sono progettati per spezzare gli esseri umani, per trasformare la popolazione in esemplari di uno zoo - obbedienti ai loro guardiani, ma pericolosi l'uno per l'altro.
Anche in prigione ci sono delle canaglie, come dappertutto.
Sul potere mediatico della musica, sono da sempre un convinto divulgatore di messaggi positivi che alla musica sono legati. La mia esperienza a supporto di strutture che operano all'interno di carceri e di comunità di recupero ha rafforzato ancora di più in me questa convinzione.
Quando le porte della prigione sono aperte, il vero drago volerà fuori.
La prigione è una fabbrica che trasforma gli uomini in animali. Le probabilità che uno esca peggiore di quando c'è entrato sono altissime.
Perciò decisi di tornare in carcere: volevo tornare coi miei compagni di cella, con quei cari amici che credano ancora che fuori dal carcere c'è l'onestà, la bontà, la fedeltà delle donne. Fuori dal carcere io mi sentivo in prigione, e avevo bisogno di tanta libertà.