È più facile morire per ciò che si crede che credervi un po' meno.
Esistono capolavori così noiosi che meraviglia che si sia trovato qualcuno per scriverli.
La nobiltà di un essere umano è strettamente indipendente da quella delle sue convinzioni.
Le farse del diritto finirebbero per renderci meno severi verso i drammi della forza.
L'uomo può permettersi tutte le speranze, anche quella di scomparire.
Si libererà l'energia dell'atomo, si viaggerà fra gli astri, si prolungherà la vita, si guarirà la tubercolosi e il cancro, ma non si troverà il segreto di farsi governare da uomini meno indegni.
Il sacrificio è la sola, vera perversione umana.
È un trucco tra disonesti l'offrire sacrifici che non sono necessari, o non sono possibili, per evitare di fare quelli che sono richiesti.
Morire è una vera stronzata. Darei la vita per non morire.
Dobbiamo essere pronti a fare sacrifici eroici in favore della pace più di quanto facciamo di buon grado in favore della guerra. Non esiste dovere che io consideri più importante o al quale io tenga di più.
Era il tabacco che rendeva ogni cosa sopportabile.[Parlando dei sacrifici materiali che era costretto a fare quando era senza un soldo a Parigi e a Londra].
La conoscenza che gli aristocratici danno per scontata, la dobbiamo pagare con i nostri giovani.
Egli sarà accanto a voi per confortarvi, proteggere e dare se occorre, la sua vita per voi. Egli vi sarà fedele nella fortuna come nelle difficoltà. È il cane!
Non è la ribellione stessa che è nobile, ma quello che esige.
Il calvinista è l'uomo del dovere, cioè del sacrificio: in famiglia, nel lavoro, nella società.
Viva il Cile! Viva il popolo! Viva i lavoratori! Queste sono le mie ultime parole e ho la certezza che il mio sacrificio non sarà vano. Ho la certezza che, per lo meno, ci sarà una lezione morale che castigherà la vigliaccheria, la codardia e il tradimento.