Ora con Internet tutti possono dire la loro opinione, anonima ed indesiderata.
Datemi un buon copione e reciterò per tutto il giorno.
I referendum via Rete senza quorum e propositivi diventeranno la normalità.
Internet è il 'soapbox' del nuovo Millennio, la cassetta del sapone sulla quale chiunque può salire e predicare il proprio vangelo dall'angolo di uno Hyde Park globale.
E' bello poter comunicare via digitale con altre persone sparse nel mondo.
La rete è il luogo del dono. Concetti come file sharing, free software, open source, creative commons, user generated content, social network hanno tutti al loro interno, anche se in maniera differente, il concetto di 'dono', di abbattimento dell'idea di 'profitto'.
L'identità online è raccontare se stessi.
Un uomo si siede sul water: "Eccomi interconnesso con l'internet fognario mondiale".
Le cose che la gente fa su internet non si può neanche chiamarle peccati, perché francamente sono di una noia mortale.
Di internet mi piace il copyright sul materiale creativo.
Google non è sinonimo di ricerca.
Internet offre una ricchezza inestimabile di informazioni, conoscenza, contatti umani. E' così grande che ha gli stessi pregi e gli stessi difetti del mondo reale: pieno di cose meravigliose e anche di porcherie e cose inutili.