Amore: desiderio di confusione tra due esseri, per istinto di unità e di eternità.
— Joan Maragall y Gorina
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La nostra interpretazione
L’amore viene presentato come un impulso profondo a superare i confini tra due individui, fino quasi a confonderne l’identità. Non si tratta semplicemente di attrazione o di affetto, ma di un bisogno radicale di unirsi all’altro, di non essere più due entità separate. In questo desiderio di fusione emerge una tensione verso qualcosa che vada oltre il tempo e oltre la precarietà dei sentimenti quotidiani. L’essere umano, fragile e limitato, cerca nell’altro una promessa di durata, come se l’unione affettiva potesse sfidare il cambiamento e la morte. La confusione evocata non è disordine, ma perdita consapevole dei confini egoistici: un abbandono di sé in una comunione più grande, in cui la distinzione tra “io” e “tu” si attenua. In questa prospettiva, l’amore appare come un istinto metafisico: una forza che spinge verso l’unità e sogna, almeno per un momento, una forma di eternità condivisa.