Il sé è come un ipotetico Centro di Gravità Narrativa.— John Barth
Il sé è come un ipotetico Centro di Gravità Narrativa.
I classici sono libri che esercitano un'influenza particolare sia quando s'impongono come indimenticabili, sia quando si nascondono nelle pieghe della memoria mimetizzandosi da inconscio collettivo o individuale.
L'inconscio ha un'influenza maggiore sulle nostre scelte e comunica attraverso le emozioni. Quindi per convincere l'inconscio di fare qualcosa bisogna attivare le giuste emozioni.
Non ho mai avuto un'educazione musicale, bensì una sorta di conoscenza inconscia, che mi fornisce una percezione di qualcosa che, pur non conoscendo, capisco.
Il mio inconscio sa più del conscio dello psicologo di quanto il suo conscio non sappia del mio inconscio.
La battuta di spirito è in un certo senso il contributo pagato dalla comicità alla sfera dell'inconscio.
Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza.
Il pericolo sarebbe la forma di manifestazione della necessità esteriore che trova la sua strada verso l'inconscio umano.
L'inconscio è il mare del non dicibile, dell'espulso fuori dai confini del linguaggio, del rimosso in seguito ad antiche proibizioni.
L'inconscio è il discorso dell'altro.
Quando volgi le spalle al sole non vedi che la tua ombra.