La mia vita è la storia di un'autorealizzazione dell'inconscio.
Nell'individuo normale la funzione principale dell'inconscio consiste nel realizzare una compensazione e ristabilire un equilibrio.
In fin dei conti è sempre il fattore morale che opera la scelta tra malattia e salute.
Nessuno cede alla suggestione a meno che non desideri, nel profondo del suo cuore, conformarsi ad essa.
Solo gli psicologi inventano parole per cose che non esistono.
Il fanatismo è un dubbio ipercompensato.
Il mio inconscio sa più del conscio dello psicologo di quanto il suo conscio non sappia del mio inconscio.
Non ho mai avuto un'educazione musicale, bensì una sorta di conoscenza inconscia, che mi fornisce una percezione di qualcosa che, pur non conoscendo, capisco.
L'inconscio è il mare del non dicibile, dell'espulso fuori dai confini del linguaggio, del rimosso in seguito ad antiche proibizioni.
Poiché l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto ciò che teme e disprezza in se stesso.
In generale, i comportamenti umani sono motivati da forze inconsce, qualunque siano le spiegazioni razionali che attribuiamo loro in seguito.
Il mito è il fondamento della vita, lo schema senza tempo, la formula secondo cui la vita si esprime quando fugge al di fuori dell'inconscio.
La battuta di spirito è in un certo senso il contributo pagato dalla comicità alla sfera dell'inconscio.
L'inconscio è una fossa profonda. La fossa comune, in cui un pazzo fruga, pur non sapendo di che cosa va in cerca.
L'inconscio non può prendere l'iniziativa. Ha effettuato solo ciò che viene suggerito dalla mente cosciente.
L'inconscio si vendica di notte.