Il pessimista è uno che se può scegliere fra due mali li prende entrambi.
L'ipocrita è un ragazzo che va a scuola col sorriso sulle labbra.
Ricerca. Spigolare cose da molti vecchi libri che nessuno ha letto e riunirle in un nuovo libro che nessuno leggerà.
Liquore. Una cosa che ha molti aperti nemici e molti segreti amici.
Cortesia. Ascoltare discorsi su cose che sapete benissimo da chi non ne sa nulla.
Preoccupazione. L'interesse che paghiamo sui guai prima che essi arrivino.
Qualsiasi essere umano che inizi a riflettere è un potenziale pessimista.
Per un vero pessimista, essere in pericolo non è deprimente.
Non sono un pessimista. Accorgersi del male dove esiste, a mio parere, è una forma di ottimismo.
La Stampa, 6 agosto 1988 Voglio quel che non c'è mai stato e che evidentemente non c'è; e che continuando si fa meta sempre più lontana. Il che mi fa ancora e sempre apparire come un pessimista: e pare non sia permesso esserlo neppure di fronte al pessimo. Allegria, allegria.
Un pessimista costruisce sempre prigioni in aria.
Pessimista: chi teme il meglio.
Un pessimista è uno che, quando sente profumo di fiori, si guarda in giro per vedere dov'è la bara.
Io son pessimista, ma gli adulti di questo mondo che non lo sono, sono un branco di idioti.
Il pessimismo è non di rado ottimismo che ha perso la pazienza.
La macchia di quel rassegnato pessimismo che corrompe il mondo.
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