La politica è la scelta fra il disastroso e lo spiacevole.
In economia, speranza e fede coesistono con delle grandi pretese scientifiche ed anche con un profondo desiderio di rispettabilità.
La politica non è l'arte del possibile. Consiste nello scegliere fra il disastroso e lo sgradevole.
Le persone che si credono intensamente impegnate a riflettere in privato di solito non stanno facendo nulla.
La guerra rimane il più grande fallimento umano.
I nostri deputati leggono poco, si sente dal loro silenzio.
La politica è forse l'unica professione per la quale non viene ritenuta necessaria alcuna preparazione specifica.
Nell'economia sono pericolosi gli zeri che stanno dietro, nella politica quelli che stanno davanti.
Il Parlamento è un po' una caserma. Troppi uomini.
Ogni legge che restringe in più precisi e chiari limiti la legge stessa, è preferibile, ceteris paribus, ad un'altra che lo fa meno. Assioma che credo evidente in politica.
Se l'umanità non progredisce nella stessa misura in tutte le parti del mondo la responsabilità non è della scienza, ma dell'ignoranza dei benefici che se ne possono trarre e delle cattive scelte politiche.
Un uomo di stato è un politico che dona se stesso al servizio della nazione. Un politico è un uomo di stato che pone la nazione al suo servizio.
La politica è l'arte di evitare che la gente si interessi di ciò che la riguarda.
Un politico che non fa promesse è come una puttana che non fa marchette.
Non mi divertivo così tanto da quando Forza Italia ha presentato le liste.