Gli editori, così gentili quando non si pubblica con loro.
Oggi mi esercito a ridere per una buona ora, per meritarmi la fama di scrittore gaio che hanno voluto darmi.
Quando non si ha più nulla su cui contare, bisogna contare su tutto.
Ogni anno, un difetto in più. Ecco il nostro solo progresso.
Non chiedetemi di essere gentile; chiedetemi solo di comportarmi come se lo fossi.
Era così triste che sorrideva con un labbro solo.
Chi più sproporzionato di un editore che si mette davanti all'arte con le sue grosse mani terrene, i suoi occhiali e i suoi conti?
Si pubblicano molti libri di stupidi perché di primo acchito ci convincono. Il redattore editoriale non è tenuto a riconoscere lo stupido. Non lo fa l'accademia delle scienze, perché dovrebbe farlo l'editoria?
Scrivere? A che pro? Dov'è l'editore? Certo non pagherà, anzi vorrà essere pagato. Nei giornali? Il direttore è stato prescelto fra i quattro o cinque autentici cretini della città.
È più facile camminare con Cristo sulle acque che con un editore attraverso la vita.
L'editore cavalca il turbine e dirige la tempesta.