Gli editori, così gentili quando non si pubblica con loro.— Jules Renard
Gli editori, così gentili quando non si pubblica con loro.
Il successo degli altri mi disturba, ma molto più che se fosse meritato.
Cornuto: strano che questa parolina non abbia il femminile.
In fondo ad ogni patriottismo c'è la guerra: ecco perché io non sono un patriota.
Il più grand'uomo è solamente un fanciullo che la vita ha ingannato.
Ognuno si disgusta delle proprie qualità, specialmente quando le ritrova negli altri.
L'editore cavalca il turbine e dirige la tempesta.
Si pubblicano molti libri di stupidi perché di primo acchito ci convincono. Il redattore editoriale non è tenuto a riconoscere lo stupido. Non lo fa l'accademia delle scienze, perché dovrebbe farlo l'editoria?
Chi più sproporzionato di un editore che si mette davanti all'arte con le sue grosse mani terrene, i suoi occhiali e i suoi conti?
Scrivere? A che pro? Dov'è l'editore? Certo non pagherà, anzi vorrà essere pagato. Nei giornali? Il direttore è stato prescelto fra i quattro o cinque autentici cretini della città.
È più facile camminare con Cristo sulle acque che con un editore attraverso la vita.