L’autrice descrive un percorso personale in cui il concetto di amore evolve da qualcosa di instabile e difficile da contenere a una realtà più matura, radicata e consapevole. In passato le relazioni sembravano fragili, la dedizione a una sola persona risultava complicata e forse mancava un senso di direzione affettiva. Col tempo, però, emerge il desiderio di una dimensione più stabile: una casa, un luogo che non è solo fisico ma soprattutto emotivo, dove esiste continuità, sicurezza e responsabilità reciproca. Il rapporto viene definito “formale”, ma in senso positivo: non come qualcosa di freddo, bensì come un impegno chiaro, scelto, dichiarato. L’innamoramento non è più soltanto passione o impulso, ma diventa terreno fertile per la fedeltà. Quando il sentimento è autentico e sentito nel profondo, la lealtà non viene percepita come sacrificio, bensì come conseguenza naturale di ciò che si prova. La fedeltà diventa così un’espressione spontanea del desiderio di custodire e proteggere quel legame unico, più che una regola imposta dall’esterno. Ne emerge un’idea di amore che si accompagna alla responsabilità, alla continuità e alla scelta quotidiana di restare accanto alla stessa persona.