L'amore è la più a buon prezzo delle religioni.
— Cesare Pavese
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La nostra interpretazione
L’amore viene presentato come una forma di fede accessibile a chiunque, senza dogmi complessi, senza gerarchie e senza costi di appartenenza. Non richiede templI, riti solenni o sacrifici esteriori, ma nasce e si alimenta nell’intimità delle persone. In questo senso appare come una religione spontanea, che non chiede iscrizioni né tributi, ma soltanto disponibilità interiore. È a buon prezzo non perché sia banale o poco prezioso, ma perché non pretende altro che la sincerità di chi lo prova. Di fronte alle religioni istituzionalizzate, con le loro regole, i loro obblighi e le loro strutture, l’amore sembra una via più immediata per dare senso alla vita, orientare le scelte, sostenere la sofferenza. Diventa una forma di credenza nel valore dell’altro e nel legame che unisce gli esseri umani. In questa prospettiva, l’amore assume una dimensione quasi sacra: offre consolazione, chiede dedizione e invita a uscire da sé, ma lo fa attraverso gesti semplici e quotidiani, alla portata di tutti.