Non conta l'esperienza per un artista, conta l'esperienza interiore.— Cesare Pavese
Non conta l'esperienza per un artista, conta l'esperienza interiore.
L'arte di vivere è l'arte di saper credere alle menzogne.
Si dovrebbe stupirsi se fosse diverso: si accumula rabbie, umiliazioni, ferocie, angosce, pianti, frenesie e alla fine ci si trova un cancro, una nefrite, un diabete, una sclerosi che ci annienta. E voilà.
La gente di questi paesi è di un tatto e di una cortesia che hanno una sola spiegazione: qui una volta la civiltà era greca.
In genere è per mestiere disposto a sacrificarsi chi non sa altrimenti dare un senso alla sua vita.
Si resiste a star soli finché qualcuno soffre di non averci con sé, mentre la vera solitudine è una cella intollerabile.
Le grandi esperienze della vita sono quelle che non vorremmo fare mai.
Non si finisce mai d'imparare. Il campo della nostra esperienza è tutta una serie di lezioni, di cui l'ultima è la più importante.
L'esperienza diretta è il sotterfugio o il nascondiglio di coloro che sono sprovvisti di immaginazione.
Gli uomini non sono saggi in proporzione tanto all'esperienza quanto alla loro capacità di fare esperienza.
Nulla diventa mai reale finché non è conosciuto per esperienza. Persino un proverbio non è un proverbio finché la Vita non ce lo ha illustrato.
La nostra esperienza è fatta piuttosto d'illusioni perdute che di saggezza acquisita.
Tutto ciò che l'esperienza si degna di insegnarci, ce lo insegna per sorpresa.
L'esperienza è il nome che diamo ai nostri errori.
Rammaricarsi delle esperienze fatte, vuol dire arrestare il proprio sviluppo; negarle equivale a mettere una menzogna sulle labbra della nostra vita. Sarebbe come rinnegare l'anima.
L'esperienza che hai fatto con i cattivi è ancora niente rispetto all'esperienza cui potresti andare incontro con i buoni.