L'angoscia vera è fatta di noia.— Cesare Pavese
L'angoscia vera è fatta di noia.
Non manca mai a nessuno una buona ragione per uccidersi.
Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi. Cesare Pavese.
Gli anacoreti si maltrattavano a quel modo, per farsi scusare presso la gente comune la beatitudine che avrebbero goduto in cielo.
Non sai che quello che ti tocca una volta si ripete? Che come si è reagito una volta, si reagisce sempre? Non è mica per caso che ti metti nei guai. Poi ci ricaschi. Si chiama il destino.
Quando le donne parlano ridendo è come un uomo che vi prende da parte per darvi un consiglio.
Angoscia. Malattia che si contrae davanti al continuo spettacolo della prosperità di un amico.
Le angosce sono come le malattie; vanno accettate: la cosa peggiore che si possa fare è di ribellarvisi.
L'angoscia si trasforma in delirio puro e semplice.
L'angoscia non vale niente come categoria filosofica. Non è la materia di cui si fa la filosofia, non più di quanto sia quella con cui si fanno gli scafandri.
Considerare la nostra maggiore angoscia come un incidente senza importanza, non solo nella vita dell'universo, ma anche in quella della nostra stessa anima, è il principio della saggezza. Considerare questo in piena angoscia è la saggezza completa.
Non importa che sia "del paradiso", una donna, porta. Importa soltanto che sia una porta. L'angoscia è il muro.
Un modo efficace per combattere l'angoscia è preoccuparsi meno di sé e più degli altri. Quando davvero comprendiamo le difficoltà degli altri, le nostre perdono di importanza.
Quando in sogni opprimenti e orribili l'angoscia tocca il grado estremo, è proprio essa che ci porta al risveglio, con il quale scompaiono tutti quei mostri notturni. La stessa cosa accade nel sogno della vita, quando l'estremo grado di angoscia ci costringe a spezzarlo.
Quasi la metà di tutte le nostre angosce e le nostre ansie derivano dalla nostra preoccupazione per l'opinione altrui.
A partire da una certa età, i nostri amori, le nostre amanti, sono figli della nostra angoscia.