L'angoscia vera è fatta di noia.— Cesare Pavese
L'angoscia vera è fatta di noia.
C'è gente per cui la politica non è universalità ma soltanto legittima difesa.
Tanto poco un uomo si interessa dell'altro, che persino il Cristianesimo raccomanda di fare il bene per amore di Dio.
Si piange soli, chi piange.
Le donne erano stupide e smorfiose: l'infatuazione degli uomini le rendeva necessarie; bastava mettersi d'accordo e non cercarle più, per togliere a tutte la superbia.
L'arte di vivere è l'arte di saper credere alle menzogne.
La causa prima dell'angoscia è l'impossibilità di realizzare l'azione gratificante, e sottrarsi a una sofferenza con la fuga o la lotta è anch'esso un modo di gratificarsi, quindi di sfuggire all'angoscia.
L'angoscia si trasforma in delirio puro e semplice.
Un modo efficace per combattere l'angoscia è preoccuparsi meno di sé e più degli altri. Quando davvero comprendiamo le difficoltà degli altri, le nostre perdono di importanza.
Quasi la metà di tutte le nostre angosce e le nostre ansie derivano dalla nostra preoccupazione per l'opinione altrui.
Quando in sogni opprimenti e orribili l'angoscia tocca il grado estremo, è proprio essa che ci porta al risveglio, con il quale scompaiono tutti quei mostri notturni. La stessa cosa accade nel sogno della vita, quando l'estremo grado di angoscia ci costringe a spezzarlo.
L'angoscia religiosa è espressione dell'angoscia reale e protesta contro di essa.
L'angoscia non vale niente come categoria filosofica. Non è la materia di cui si fa la filosofia, non più di quanto sia quella con cui si fanno gli scafandri.
A partire da una certa età, i nostri amori, le nostre amanti, sono figli della nostra angoscia.
Le angosce sono come le malattie; vanno accettate: la cosa peggiore che si possa fare è di ribellarvisi.