In questo mondo, non c'è che il terrore per difendersi dall'angoscia.
L'uomo è la mancanza di stile. Lo stile è la bestia, sono le fustaie, è la roccia.
Fondare le scienze sul desiderio, non più sulla memoria.
Le scienze sono degli occhiali per ingrandire i problemi.
La vecchiaia è un alibi.
Gli uomini costruiscono le loro più grandi speranze su mezzi di distruzione.
Un modo efficace per combattere l'angoscia è preoccuparsi meno di sé e più degli altri. Quando davvero comprendiamo le difficoltà degli altri, le nostre perdono di importanza.
L'angoscia si trasforma in delirio puro e semplice.
L'angoscia non vale niente come categoria filosofica. Non è la materia di cui si fa la filosofia, non più di quanto sia quella con cui si fanno gli scafandri.
Non importa che sia "del paradiso", una donna, porta. Importa soltanto che sia una porta. L'angoscia è il muro.
La causa prima dell'angoscia è l'impossibilità di realizzare l'azione gratificante, e sottrarsi a una sofferenza con la fuga o la lotta è anch'esso un modo di gratificarsi, quindi di sfuggire all'angoscia.
Le angosce sono come le malattie; vanno accettate: la cosa peggiore che si possa fare è di ribellarvisi.
L'angoscia vera è fatta di noia.
Angoscia. Malattia che si contrae davanti al continuo spettacolo della prosperità di un amico.
Quando in sogni opprimenti e orribili l'angoscia tocca il grado estremo, è proprio essa che ci porta al risveglio, con il quale scompaiono tutti quei mostri notturni. La stessa cosa accade nel sogno della vita, quando l'estremo grado di angoscia ci costringe a spezzarlo.
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