Aver talento, essere un talento: due cose che vengono sempre confuse.
Il giornalista è sempre uno che dopo sapeva tutto prima.
Chi non perdona al linguaggio non perdona alla cosa.
Molte donne vorrebbero sognare insieme con gli uomini senza andarci a letto. Bisogna far loro presente con decisione l'inattuabilità di un tale proposito.
Il sostantivo è la testa, il verbo il piede, l'aggettivo sono le mani. I giornalisti scrivono con le mani.
Non la violenza, solo la debolezza mi mette paura.
Nelle persone di capacità limitate la modestia è semplice onestà, ma in chi possiede un grande talento è ipocrisia.
In genere nei campioni di scacchi non vi sono indizi di particolari talenti, tranne quello ovvio di saper giocare a scacchi.
Molti pensano che avere talento sia una questione di fortuna; a nessuno viene in mente che la fortuna possa essere una questione di talento.
Quel che uno è comincia a rivelarsi quando il suo talento scema, quando egli cessa di mostrare quel che "può". Il talento è anche un ornamento; un ornamento è anche un mezzo per nascondersi.
Ci viene detto che il talento crea le proprie opportunità. Ma talvolta sembra che il desiderio intenso crei non solo le opportunità, ma anche il talento.
Sentivo la mia mancanza di talento come se internamente indossassi abiti da quattro soldi. Ma, mio Dio, quanto volevo imparare, migliorare.
Diffidiamo: il talento è prestigioso.
Credo che ogni chitarrista abbia nel proprio modo di suonare qualcosa di intrinsecamente unico. Deve solo trovare cosa lo rende diverso dagli altri e svilupparlo.
Se siete bravi, anche se siete antipatici riceverete quello che meritate.
Se hai un grande talento, lavorare lo migliorerà; se hai delle capacità modeste, il lavoro supplirà a queste carenze. Nulla viene negato a un lavoro ben diretto: nulla si otterrà mai senza esso.