La democrazia divide gli uomini in lavoratori e fannulloni. Non è attrezzata per quelli che non hanno tempo per lavorare.
Il progresso tecnico lascerà aperto un solo problema: la fragilità della natura umana.
Tradurre in un'altra lingua un'opera della lingua vuol dire che uno si toglie la pelle, passa il confine e là indossa il costume del paese.
La capacità di dubitare dopo una rapida decisione è la più alta e la più virile.
Che cos'è uno storico? Uno che scrive troppo male per poter collaborare a un quotidiano.
Chi mai vorrà cacciar via un errore che lui stesso ha messo al mondo, per sostituirlo con una verità adottata?
Non violenza e democrazia politica devono vivere quasi come sinonimi. Da un secolo non vi sono guerre tra democrazie, diritto e libertà sono la prima garanzia. E il pacifismo storico, nei fatti, lo ha sempre ignorato.
Quando era fascista abusava di verbi al tempo futuro; ora, democratico, si serve del condizionale.
La democrazia è sempre, per sua natura e costituzione, il trionfo della mediocrità.
Entra in crisi la democrazia, perché essa, intendo la democrazia quantitativa moderna, è stata pensata supponendo che ci fossero dei valori stabili, fissi, condivisi da tutti.
Ciò che contraddistingue una democrazia è il tempo d'avanzo, il plusvalore del tempo, tempo per leggere e tempo per pensare.
Dire che l'esercito deve diventare più democratico, vuol dire che a partire da adesso tutti i cerchi devo essere quadrati.
La dittatura serve a far tacere la gente, la democrazia a farla litigare.
Ma una democrazia selvaggia... troppo spesso disdegna i principi essenziali della giustizia.
In una autocrazia, ogni persona ha il suo compito, in una aristocrazia, diverse persone hanno i loro compiti, in una democrazia nessuno ha il proprio compito.
Se la libertà e l'uguaglianza, come pensano alcuni, si trovano principalmente nella democrazia, saranno meglio ottenuto quando tutte le persone partecipano al massimo nel governo allo stesso modo.
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