Le guerre cominciano perché i diplomatici raccontano bugie ai giornalisti e poi credono a quello che leggono.— Karl Kraus
Le guerre cominciano perché i diplomatici raccontano bugie ai giornalisti e poi credono a quello che leggono.
C'è una oscura regione della terra che manda per il mondo degli esploratori.
Come ci sono sempre facce nuove, sebbene il contenuto degli uomini non vari molto, cosi devono esserci sempre nuove proposizioni con un simile materiale di pensiero.
La prima condizione della libertà di stampa consiste nel non essere un mestiere.
La prostituzione del corpo ha in comune col giornalismo la capacità di non dover sentire, ma, rispetto a esso, ha in suo vantaggio la capacità di poter sentire.
La guerra in un primo momento è la speranza che a uno possa andar meglio, poi l'attesa che all'altro vada peggio, quindi la soddisfazione perché l'altro non sta per niente meglio e infine la sorpresa perché a tutti e due va peggio.
Una guerra non è vinta se il nemico sconfitto non è stato trasformato in un amico.
La guerra è un gioco, che i re, se i loro sudditi fossero saggi, non giocherebbero mai.
La razza umana è diventata forte nella lotta perpetua, e non potrà che perire in una perpetua pace.
Mai pensare che la guerra, anche se giustificata, non sia un crimine.
Una guerra non termina con la pace, ma con la guerra successiva.
Nei tempi antichi è stato scritto che è dolce e opportuno morire per la propria patria. Ma nella guerra moderna non c'è niente di dolce o di opportuno nella morte. Si muore come cani senza un valido motivo.
In guerra gli eventi importanti sono il risultato di cause banali.
Se tutti si battessero soltanto secondo le proprie opinioni, la guerra non si farebbe mai.
In guerra come in amore per venire a termine bisogna avvicinarsi.
Quando esamino la fama conquistata dagli eroi e le vittorie dei grandi generali, non invidio i generali.