La guerra è crudele per i popoli e terribile per i vinti.
Bisogna saper vincere il nostro cattivo umore.
Il dolore ha certi limiti che non conviene oltrepassare.
Se vogliono la pace, le nazioni dovrebbero evitare le punture di spillo che precedono i colpi di cannone.
L'esistenza è piuttosto una maledizione che un bene.
Non ha forse il sole anch'esso le sue macchie?
Nella guerra, determinazione; nella sconfitta resistenza; nella vittoria, magnanimità; nella pace, benevolenza.
Non esaltiamo la guerra per la guerra, come non esaltiamo la pace per la pace.
Vi sono due cose che un popolo democratico farà sempre con grande fatica: cominciare una guerra e finirla.
Fra le armi tacciono le leggi.
Finché ci saranno gli uomini, ci saranno le guerre.
Se tutti si battessero soltanto secondo le proprie opinioni, la guerra non si farebbe mai.
La storia ci dice che la guerra è il fenomeno che accompagna lo sviluppo dell'umanità. Forse è il destino tragico che pesa su l'uomo. La guerra sta all'uomo, come la maternità alla donna.
I pacifisti che rifiutano di indagare le cause economiche della guerra fanno causa comune con i venditori d'armi.
Nei tempi antichi è stato scritto che è dolce e opportuno morire per la propria patria. Ma nella guerra moderna non c'è niente di dolce o di opportuno nella morte. Si muore come cani senza un valido motivo.
Uccidere in guerra non è affatto meglio che commettere un banale assassinio.