La democrazia fondata sull'uguaglianza assoluta è la più assoluta tirannide.— Cesare Cantù
La democrazia fondata sull'uguaglianza assoluta è la più assoluta tirannide.
Uno de' più nobili ed opportuni esercizj della penna è sempre la storia.
La peggior prodigalità è quella del tempo.
Guai se la plebe comincia a gustare il sangue! E' un ubbriaco che più beve, più desidera il vino.
Quante rivoluzioni felicemente iniziate, non vedemmo noi o fallire il momento dopo per inettitudine degli uomini, o riuscire a meschinissimi effetti per l'accorto aspettare dei nemici, e per la improvvida fiducia dei trionfanti?
Dov'è una donna, il povero non patisce.
La democrazia, diciamolo pure, diffida, a buon diritto, dell'intelligenza. E quindi ha costruito un meccanismo, le elezioni basate sul principio della maggioranza, che necessariamente e coerentemente premia i mediocri.
In una democrazia il dissenso è un atto di fede. Come per una medicina, la prova della validità non è nel suo sapore, ma nei suoi effetti.
Perché bisogna anche tener conto dei Morti, nella vera democrazia.
La democrazia ha bisogno di normalità.
Quando natura e società vivranno nell'aula scolastica, quando le forme e gli strumenti didattici saranno subordinati alla sostanza dell'esperienza, allora sarà possibile operare questa identificazione, e la cultura diventerà la parola d'ordine della democrazia.
Il fatto che un contadino possa diventare re non rende democratico il regno.
Il mondo ha l'andatura di un sciocco, esso avanza dondolando mollemente tra due assurdità: il diritto divino e la sovranità popolore.
Il passaggio è quello dalla «democrazia dei partiti» alla «democrazia del pubblico».
La democrazia è una forma di governo, non è un biglietto per qualche terra fantastica dove tutto il male è sterminato e tutti sono d'accordo con noi.
In una democrazia, l'individuo gode non solo del potere supremo, ma porta anche la suprema responsabilità.