Peste della patria è il giornalismo che accetta le notizie senza vagliarle, quando pur non le inventa.— Cesare Cantù
Peste della patria è il giornalismo che accetta le notizie senza vagliarle, quando pur non le inventa.
La democrazia fondata sull'uguaglianza assoluta è la più assoluta tirannide.
Il buon senso è come un cannocchiale che fa vedere da lontano il male e il bene.
Noi della bellezza crediamo materia la verità morale.
L'ignorante è non solo zavorra, ma pericolo della nave sociale.
In Italia la letteratura ebbe sempre grandissima importanza, e l'arte e il sentimento del bello furono gli stromenti della sua rinascenza, come della inglese la morale seria e positiva, della francese lo spirito e la ragione.
Le notizie, se non riportate, non hanno alcun impatto. Tanto valeva che non fossero mai accadute.
Editorialista: il dovere di un editorialista è quello di dire la verità. Il suo mestiere è di far credere che la conosce.
Il giornalismo di agenzia è quello forse più vero e divertente, quello dove vivi a contatto diretto con la fonte e dove scopri la bellezza della Notizia.
Tutti i giornalisti sono, per via del loro mestiere, degli allarmisti; è il loro modo di rendersi interessanti.
Il giornalista può essere fazioso, il giornalismo non lo è mai.
I giornali sono pieni di sacrifici umani: li inscatolano, li rendono accettabili per i lettori; in un certo senso li ritualizzano. La cronaca è un bollettino di esecuzioni.
Voglio fare qualcosa per altre persone usando il giornalismo.
Il giornale è la conserva del giorno.
Non invento i miei libri: saccheggio storie dai giornali o ascolto con orecchio attento le vicende degli amici. Da questi spunti poi i miei personaggi emergono da soli, con naturalezza.
La prima condizione della libertà di stampa consiste nel non essere un mestiere.