La più grande ragione del dipingere è che non c'è ragione di dipingere.— Keith Haring
La più grande ragione del dipingere è che non c'è ragione di dipingere.
Il rosso è uno dei colori più forti. E' come il sangue, colpisce l'occhio. Credo che sia per questo che i semafori sono rossi, così come i segnali di stop. Uso sempre il rosso nelle mie opere.
Il mio contributo al mondo è la mia abilità nel disegnare. Dipingere è ancora sostanzialmente la stessa identica cosa che fu nella preistoria. Riunisce l'uomo e il mondo. Vive nella magia.
L'arte celebra l'uomo, non lo manipola.
I miei disegni potrebbero essere disegnati su qualsiasi supporto o materiale, come i geroglifici egizi, i pittogrammi maya o indios. I miei disegni vogliono attivare una superficie e diffondere energia. E trasformare una superficie neutra, anonima, dandole una personalità.
Il fine della pittura non è quello di commuovere, ma piuttosto quello di rappresentare.
La pittura è poesia silenziosa, la poesia è pittura che parla.
Il pittore costruisce, il fotografo rivela.
Gli epigrammisti in poesia sono come i fioristi in pittura.
Le idee sono per la letteratura ciò che la luce è per la pittura.
I colori in pittura sono le lusinghe per convincere gli occhi, come la dolcezza della metrica lo è in poesia.
La TV ha fatto in modo che andare a teatro sembrasse inutile; la fotografia ha praticamente ucciso la pittura; ma i graffiti sono rimasti gloriosamente incontaminati dal progresso.
Non so disegnare, non so dipingere e non so scolpire. Le mie cose non le tocco proprio. È il vuoto che mi concentra e mi dà delle idee.
Sono cresciuto credendo che l'arte riguardasse le immagini, poi ho conosciuto la musica e mi ritrovo ad essere un artista senza aver mai dipinto.
Il tempio dell'arte è fatto di parole. La pittura e la scultura e la musica non sono che decorazioni alle sue finestre, traggono tutto il loro significato dalla luce, e il suggestivo solo dall'utilizzo del tempio.