La più grande ragione del dipingere è che non c'è ragione di dipingere.
Il rosso è uno dei colori più forti. E' come il sangue, colpisce l'occhio. Credo che sia per questo che i semafori sono rossi, così come i segnali di stop. Uso sempre il rosso nelle mie opere.
Il mio contributo al mondo è la mia abilità nel disegnare. Dipingere è ancora sostanzialmente la stessa identica cosa che fu nella preistoria. Riunisce l'uomo e il mondo. Vive nella magia.
L'atto della creazione è una sorta di rituale. Le origini dell'arte e dell'umanità giacciono nascoste in questa misteriosa creazione. La creatività umana riconferma e mistifica la potenza della vita.
I miei disegni potrebbero essere disegnati su qualsiasi supporto o materiale, come i geroglifici egizi, i pittogrammi maya o indios. I miei disegni vogliono attivare una superficie e diffondere energia. E trasformare una superficie neutra, anonima, dandole una personalità.
L'arte celebra l'uomo, non lo manipola.
Il Ventesimo secolo non era interessato né alle impressioni né alle emozioni, era interessato alle concezioni. E da questo è nata la pittura del ventesimo secolo.
Tiene in sé la pittura forza divina.
La TV ha fatto in modo che andare a teatro sembrasse inutile; la fotografia ha praticamente ucciso la pittura; ma i graffiti sono rimasti gloriosamente incontaminati dal progresso.
Il colore non aggiunge una qualità gradevole al disegno - la rinforza.
La pittura per me è una questione privata.
La gente cominciava a sentire il bisogno della pittura come di qualche cosa che partecipasse alla vita quotidiana.
I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni.
La pittura rappresenta al senso con piú verità e certezza le opere di natura, che non fanno le parole o le lettere, ma le lettere rappresentano con piú verità le parole al senso, che non fa la pittura.
Io sogno i miei dipinti, poi dipingo i miei sogni.
In Italia i pittori sono personaggi al di sopra della mischia, unti dal Signore come i cardinali e i carabinieri, cui ogni dono è dovuto.