Oh, Dio, il tuo mare è così grande e la mia barca così piccola.— Kenneth O'Donnell
Oh, Dio, il tuo mare è così grande e la mia barca così piccola.
È spuntato il sole, e ogni giorno che sorge racconta un po' della nostra vita.
Eppure er mare... er mare, quann'è bello, Che vedi quel'azzurro der turchino, Che te sdraj longo li vicino, Te s'apre er core come 'no sportello.
In alto mare, l'aria era fresca, le ferite cicatrizzavano più in fretta e il silenzio si faceva intenso quanto bastava per rendere sopportabili le domande senza risposta e giustificare i propri silenzi.
Quelli che hanno servito la rivoluzione hanno arato il mare.
Il mare è l'acqua più pura e più impura: per i pesci essa è potabile e conserva loro la vita, per gli uomini essa è imbevibile e esiziale.
Sul mare non è come a scuola, non ci stanno professori. Ci sta il mare e ci stai tu. E il mare non insegna, il mare fa, con la maniera sua.
Il mare non parlava per frasi ma per versi.
Se lo guardi non te ne accorgi: di quanto rumore faccia. Ma nel buio... Tutto quell'infinito diventa solo fragore, muro di suono, urlo assillante e cieco. Non lo spegni, il mare, quando brucia nella notte.
Essere giovani vuol dire tenere aperto l'oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro.
Il mare aveva preso un tono dal taglio fresco del ferro, non soltanto colore, ma condizione formata in un atto, cambiamento, novità e paesaggio; e durezza, alla vista, pure pronta a trasformarsi.
Sii sempre come il mare che infrangendosi contro gli scogli, trova sempre la forza di riprovarci.