Oh, Dio, il tuo mare è così grande e la mia barca così piccola.— Kenneth O'Donnell
Oh, Dio, il tuo mare è così grande e la mia barca così piccola.
È spuntato il sole, e ogni giorno che sorge racconta un po' della nostra vita.
Viviamo intorno a un mare come rane intorno a uno stagno.
Il mare incanta, il mare uccide, commuove, spaventa, fa anche ridere, alle volte, sparisce, ogni tanto, si traveste da lago, oppure costruisce tempeste, divora navi, regala ricchezze, non dà risposte, è saggio, è dolce, è potente, è imprevedibile. Ma soprattutto: il mare chiama.
Se vuoi costruire una barca, non radunare uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito.
Quelli che hanno servito la rivoluzione hanno arato il mare.
Sabbia a perdita d'occhio, tra le ultime colline e il mare - il mare - nell'aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord. La spiaggia. E il mare.
Se fossi veramente dentro l'anima mia, allora sì che udir potrei, nel mio silenzio il mare calmo della sera.
Una buona cura per il mal di mare è stare seduti sotto un albero.
Il mare è un nemico che gli uomini si sforzano di amare.
Mi feci tante domande che andai a vivere sulla riva del mare e gettai in acqua le risposte per non litigare con nessuno.
Io sono uno che viene dal mare. Il mare è silenzio, riflessione, gioia, a volte angoscia. Il mare è romanticismo ma anche energia. È tutto. Nel mare, i se, se li portano via le onde.