L'amore è l'anello di una catena che inizia da uno sguardo e sfocia nell'eterno.— Khalil Gibran
L'amore è l'anello di una catena che inizia da uno sguardo e sfocia nell'eterno.
Non puoi avere nello stesso tempo gioventù e coscienza di essa; giacché la gioventù è troppo impegnata a vivere per esserne cosciente e la coscienza è troppo impegnata a cercare se stessa per vivere.
L'uomo è due uomini contemporaneamente: solo che uno è sveglio nelle tenebre e l'altro dorme nella luce.
L'invidioso mi loda senza saperlo.
La nostra mente è una spugna, il nostro cuore è un fiume. Non è strano che molti di noi preferiscano assorbire piuttosto che scorrere.
Il valore di un uomo si misura dalle poche cose che crea non dai molti beni che accumula.
Lo guardò assorta, dimentica di se stessa, come se attingesse qualcosa dai suoi occhi, dal suo viso, dal suo corpo grande e robusto.
Gli attori si cercano sempre con gli occhi, perché hanno bisogno di creare una connessione.
Gli occhi sono guide in amore.
Gli occhi e le orme del padrone, le cose più salubri per il campo.
L'anima può parlare con gli occhi e baciare con lo sguardo.
Tutti abbiamo incontrato lo sguardo di qualcuno e sentito una specie di "riconoscimento" che avrebbe potuto essere l'inizio di un amicizia. Ma poi le luci cambiano, il treno parte, la folla fa ressa tutto intorno... e non sapremo mai.
- "Ragazzo lo sai dove guarda un pistolero durante un duello?".- "Non sono un pistolero".- "Io sì. Guarda negli occhi l'avversario. Negli occhi ragazzo. Fissare le pistole non serve a niente. Quando vedi qualcosa è troppo tardi, guardalo negli occhi se vuoi vincere ragazzo".
Il problema coi gatti è che hanno lo stesso esatto sguardo sia che vedano una falena o un assassino armato di ascia.
Ricordo esattamente l'istante in cui nel mezzo della folla annoiata mi sono accorto del tuo sguardo incantato. In quel momento ho capito cosa deve provare un'anima sperduta quando, tra tanti corpi, riconosce quello in cui sceglie di reincarnarsi...
Quando si guarda qualcosa, ciò che conta, più ancora dell'oggetto guardato, è lo sguardo. È nella qualità dello sguardo, nel «pregiudizio» che contiene, che l'oggetto guardato si deforma per aderire alla personalità di chi lo osserva.