Ciò che è più amaro, nel dolore di oggi, è il ricordo della gioia di ieri.— Khalil Gibran
Ciò che è più amaro, nel dolore di oggi, è il ricordo della gioia di ieri.
Il suo era lo sguardo di un essere umano che, con la forza del silenzio, fa apparire insignificanti le parole convenzionali usate dal resto dell'umanità; era un'espressione che suscitava miriadi di pensieri nel tacito linguaggio dei cuori.
Ragione e passione sono timone e vela della nostra anima navigante.
Il lavoro è amore reso visibile. Se non potete lavorare con amore ma solo con disgusto, meglio allora che l'abbandoniate andandovi a sedere al cancello del tempio per ricevere l'elemosina da chi lavora con gioia.
Tutte le nostre parole non sono che briciole cadute dal banchetto dello spirito.
Il pensiero è sempre la pietra d'inciampo della poesia.
Fate allora che ciascuna stagione racchiuda tutte le altre, e il presente abbracci il passato con il ricordo ed il futuro con l'attesa.
Momenti privi di eventi che lì per lì sembrano solo un anello tra il passato e il piacere futuro, ma poi si rivelano come il piacere stesso.
L'unico modo possibile di prepararsi al domani è fare bene oggi quel che oggi va fatto.
Mentre ci accorgiamo del presente, esso è già passato.
Non riuscire mai a vivere il presente fa parte della felicità e dell'inadeguatezza della giovinezza.
Alcuni sostengono che la chiave della felicità consiste nel distacco, nell'evitare l'attaccamento o le avversioni che impediscono di vivere pienamente il momento presente e ciò che esso ha da offrire.
Il futuro ci tormenta, il passato ci trattiene, è per questo che il presente ci sfugge.
Dobbiamo avere a che fare con il passato solo in funzione della sua utilità per il presente e per il futuro.
Noi magnifichiamo le cose antiche e poco ci curiamo delle presenti.
Come l'acqua dei fiumi quando lotta all'estuario contro la forza del mare, il tempo nuovo e quello vecchio si scontrano, si mescolano.