Essere contemporanei significa porre l'accento su quanto, nel presente, delinea qualcosa del futuro.— Marc Augè
Essere contemporanei significa porre l'accento su quanto, nel presente, delinea qualcosa del futuro.
«Futuro» e «avvenire» sono due espressioni della solidarietà essenziale che unisce individuo e società.
Qualcuno «costruisce» il proprio avvenire ma, in realtà, anche altri partecipano a questa impresa, che è primariamente una manifestazione della vita sociale.
La paura può rendere ciechi. Ma può anche aprirci gli occhi su una realtà che normalmente guardiamo senza vedere.
La democrazia non ha come fine la felicità di tutti ma ha quello di crearne per tutti le condizioni di possibilità, eliminando le più evidenti cause di infelicità.
Il mondo esiste ancora nella sua diversità. Ma questo ha poco a che vedere con il caleidoscopio illusorio del turismo. Forse uno dei nostri compiti più urgenti consiste nell'imparare di nuovo a viaggiare, eventualmente nelle nostre vicinanze, per imparare di nuovo a vedere.
Noi non possiamo sprecare lacrime su quello che avrebbe potuto essere. Dobbiamo trasformare le lacrime in sudore che ci possa portare a quello che può essere.
Una generazione che ignora la storia non ha passato - ed è senza futuro.
La lettura diventerà una cosa sempre più rara, incalzata come sarà e sostituita dall'audizione di dischi o di altre eventuali invenzioni migliori.
Bisognava sempre guardare avanti e lasciarsi i rimpianti alle spalle.
Nessuno di noi può cambiare i nostri ieri, ma tutti noi possiamo cambiare i nostri domani.
Chi parla dell'avvenire è un cialtrone, è l'adesso che conta. Invocare i posteri, è parlare ai vermi.
Il futuro non esiste, è qualcosa che noi ricorriamo e, quando lo raggiungiamo, subito diventa presente e poi passato.
Tutte le città dovranno affrontare in futuro gli stessi problemi, per primi il surriscaldamento globale e il cambiamento climatico.
Il Domani compie irresistibilmente l'opera sua, e la comincia oggi, arrivando sempre al suo scopo, nei modi più strani.
Il futuro è un territorio che nessuno conosce. Non esiste una mappa. Quello che ci aspetta dietro l'angolo, non potremo conoscerlo se non girando l'angolo. Non so proprio immaginarlo.