Il futuro è comodo, piccolo. Non grande e burino.
Dobbiamo rimboccarci le maniche. La crisi si vince con qualità, dettagli e perfezionismo. Rimarrà chi ha un'anima pura, senso del lavoro e con equità e morale.
Che bene è ricordare, ma a perdercisi dentro si impedisce al tempo di adesso di venire.
I bambini si godono il presente perché non hanno né un passato né un futuro.
Oggi il futuro non è più pensato come migliore, ma come diverso: non è il futuro umano, ma l'anteprima dei modelli del prossimo anno.
Il futuro, sembra sempre lontano, ma avanza rapidamente: occorre prendersi il tempo per vivere, per essere felici, prima che sia troppa tardi.
Applica un impegno totale verso la tua azienda, il tuo lavoro, e la tua carriera. La gente non impegnata non ha futuro.
Dì addio ai bei vecchi tempi, perché i cari vecchi tempi non sono sempre stati buoni e domani non sarà poi così male come sembra.
Non sempre possiamo forgiare il futuro per i nostri giovani, ma possiamo forgiare i nostri giovani per il futuro.
Il periodo adolescenziale, in maniera particolare oggi, manca della percezione del futuro.
Sul futuro, vago e incerto, si possono fare un'infinità di piani interessanti, meglio ancora se azzardati e improbabili, tanto niente corrisponderà alle nostre elucubrazioni, ma almeno avremo avuto il piacere di progettare.
Molti credono che un futuro soddisfacente richieda un ritorno a un passato idealizzato, un passato che in realtà non è esistito mai.