Per essere felici bisogna credere anzitutto nella possibilità di esserlo: io adesso ci credo.— Lev Tolstoj
Per essere felici bisogna credere anzitutto nella possibilità di esserlo: io adesso ci credo.
Ognuno, se sapesse quel che i medici fanno, gli cederebbe volentieri la metà dei propri beni, a patto che non si accostassero mai troppo.
Se le persone viziose sono tutte quante collegate tra loro e appunto perciò costituiscono una forza, allora basterà che le persone oneste facciano anche loro altrettanto. È così semplice.
La schiavitù della donna consiste nel fatto che alcuni vogliono e ritengono conveniente sfruttarla come uno strumento di piacere.
Ladro non è quello che prende ciò che gli è necessario, ma quello che trattiene, senza darlo agli altri, ciò che non gli è indispensabile e è invece necessario agli altri.
I cavalli compiangono solamente sé stessi o, di tanto in tanto, solamente coloro nella cui pelle riescono a immaginarsi senza fatica.
Attenzione implica esclusivamente una cosa. La consapevolezza è molto diversa, non è esclusiva. Non è fare attenzione: è essere attenti, è semplicemente essere coscienti. Sei cosciente quando sei inclusivamente cosciente.
I migliori rapporti sono quelli di cui si conoscono gli ostacoli, e che tuttavia si vogliono conservare.
È solo la consapevolezza delle nostre risorse a renderci calmi, capaci di vivere serenamente.
Spesso sbaglieresti meno se fossi conscio del tuo non sapere.
Ogni mattina, quando apro i miei occhi dico a me stesso: io ho il potere di rendermi felice o infelice oggi, non gli eventi; io posso scegliere come sarà. Ieri è morto, domani non è ancora arrivato. Ho solo un giorno, oggi, e sarò felice in esso.
Dove sei nella consapevolezza ha tutto a che fare con ciò che vedi nell'esperienza.
Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto.
La vita dell'uomo consapevole è l'azione. Non è la vittoria che lo attira ma la battaglia, non è il risultato ma il processo. Egli nell'azione ritrova se stesso, si libera delle zavorre mentali, attiva i centri di pensiero.
Noi non partiamo da un esagerato ottimismo sulla natura dell'uomo: noi crediamo alla sua imperfezione, sappiamo della sua corruttela originaria, viviamo anche noi nel peccato.
Il bene non dura molto, non ce ne siamo accorti quando è venuto, non l'abbiamo visto mentre c'era, ci accorgiamo della sua mancanza quando ormai se n'è andato.