La povertà è la consapevolezza della mancanza. La ricchezza è la consapevolezza dell'abbondanza.— Kriyananda
La povertà è la consapevolezza della mancanza. La ricchezza è la consapevolezza dell'abbondanza.
Fa della libertà interiore il tuo principale obiettivo nella vita.
Risolvi le difficoltà elevando il tuo livello di coscienza. Tieni fissa la mente nel punto fra le sopracciglia: la sede della supercoscienza.
Dona amore, specialmente oggi. Dì a qualcuno che senti vicino: "Ti apprezzo per quello che sei".
Niente e nessuno può cambiare ciò che tu sei nel tuo Sé interiore. In quel castello interiore, rimani per sempre sicuro e in pace.
Non troverai mai la pace finché essa non diventerà una componente dell'attività stessa.
Se la ricchezza non ci dà la felicità, ci fa sopportare meglio l'infelicità.
Lasciate che vi dica una cosa. Non c'è nobiltà nella povertà. Sono stato un uomo povero, e sono stato un uomo ricco. E scelgo di essere ricco tutta la vita, dannazione!
L'ambizioso deve sempre lottare contro la sue epoca con le armi dell'epoca. Nella nostra epoca si ha il culto della ricchezza e il nostro dio è l'oro. Per riuscire occorre la ricchezza, quindi ad ogni costo bisogna essere ricchi.
La ricchezza secondo natura ha confini ben precisi ed è facile a procacciarsi, quella secondo le vane opinioni cade in un processo all'infinito.
Un miliardario spesso non è che un povero uomo con tanti soldi.
La timidezza, fonte inesauribile di disgrazie nella vita pratica, è la causa diretta, anzi unica, di ogni ricchezza interiore.
Il fatto che abbiamo perduto la ricchezza non significa che dobbiamo perdere la dignità.
Quando il ricco ha bisogno d'un goccio, ei rompe la brocca.
Il massimo che posso fare per un amico è di essere semplicemente suo amico. Non ho ricchezza da donargli. Se lui sa che sono felice nel volergli bene, non vorrà altra ricompensa. Non è divina in ciò l'amicizia?
Perché uno brutto ricco è molto più bello di un brutto povero?