Se son piene le carceri, son vuote le sepolture.— Luigi Lambruschini
Se son piene le carceri, son vuote le sepolture.
Per rimanere liberi bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare la via della prigione.
Carmen, il carcere è formativo, una specie di università! Poi sinceramente siamo sotto elezioni, Carmen, ragiona: in un momento così, meglio lui che io, dà meno nell'occhio.
Se fossi un detenuto, vorrei un libro per volar via, oltre le mura del carcere.
Uno non deve mettere i fiorellini alla finestra della cella della quale è prigioniero, perché se no anche se un giorno la porta sarà aperta lui non vorrà uscire.
La prigione è un paradiso socialista, dove l'uguaglianza prevale, tutto viene fornito, e la competizione è eliminata.
La prigionia ha concentrato in un solo punto tutte le mie facoltà fluttuanti qua e là: si sono scontrate in uno spazio angusto; e voi sapete che dallo scontro delle nubi nasce l'elettricità, dall'elettricità il lampo, dal lampo la luce.
Se non vi fossero leggi protettive di coloro che per arricchire col sudore e col pianto de' proprj concittadini li sospingono al bisogno e al delitto, sarebbero poi sì necessarie le prigioni e i carnefici?
Nel nostro secolo ogni impresa collettiva edifica prigioni. Solo l'egoismo ci impedisce di collaborare ad atti infami.
La necessità può mettermi a terra indifesa, ma non può tenermi là; e nemmeno quattro mura possono limitare la mia visione.
Le prigioni sono costruite con le pietre delle leggi; i bordelli con i mattoni della religione.