Non sprecate il vostro suicidio, ammazzate prima qualcuno che vi è odioso.
Un caso pietoso commuove, due anche, tre deprimono, dieci amareggiano, cento scocciano, mille rallegrano gli scampati.
Ministro senza portafoglio non teme lo scippo.
Era avarissimo: quando dava la mano porgeva solo due dita.
L'innocente è sempre colpevole di avere, con il suo maldestro comportamento, indotto la giustizia in errore.
Il diavolo fa le pentole, i preti fanno i coperchi.
Ci sono due tipi di cause extrasociali cui si può attribuire a priori un'influenza sul tasso dei suicidi: sono le disposizioni organico-psichiche e la natura dell'ambiente fisico.
Facebook e MySpace minacciano la vita della comunità e portano gli adolescenti al suicidio. All'interno dei social network i ragazzi vivono l'amicizia in modo transitorio e spesso la quantità degli amici viene ritenuta più importante della loro qualità.
Il suicidio, lungi dall'essere negazione della volontà ne deriva che la distruzione di un fenomeno isolato è azione in tutto vana e stolta.
E' ottimista. Crede che dipenda da lui quando vuole suicidarsi.
Se non hai deciso di ciucciare il tubo del gas o mangiare la canna della pistola o di fare una lunga passeggiata su un pontile molto corto, ci sono cose alle quali non si può dire di no.
La ragione vera, l'unica ragione per la quale noi condanniamo il suicidio si è questa: che il suicida, in quanto tale è un negatore della speranza, ossia del nostro istinto vitale.
Non importa morire presto o tardi, ma morire bene o male; morire bene significa sfuggire al pericolo di vivere male.
Il pensiero del suicidio è un energico mezzo di conforto: con esso si arriva a capo di molte cattive notti.
Chi si accorcia di vent'anni la vita, accorcia di altrettanto la paura della morte.
È un suicidio vivere all'estero. Ma come sarebbe essere a casa? Un persistente disfacimento.