L'antipolitica è quella che ogni giorno chiamiamo politica.
Antipolitica è dire che è sempre colpa dei governi precedenti, delle torri gemelle, della crisi mondiale, dello tsunami, delle toghe rosse, dell'euro, della Merkel, di Adamo ed Eva.
Antipolitica è fondare un partito per non finire in galera e non fallire per debiti.
Antipolitica è possedere aziende o dire abbiamo una banca o mi faccio un bel Tav.
Antipolitica è usare come ufficio di collocamento per amici, parenti e amanti il Parlamento, i giornali, le autorità indipendenti, le Asl, gli ospedali, le aziende pubbliche, le società miste, le banche, gli istituti culturali, la Rai, il cinema e perfino la fiction.
Antipolitica è annunciare le grandi riforme e non farne mai una, neanche piccola.
Qui non stiamo parlando di sostituire una classe politica con un'altra, qui stiamo parlando di questioni generali, di problemi mondiali, di come riprogettare la vita, e per fare questo ci vuole un pensiero. Non basta una politica.
L'isolazionismo della Sinistra nasce dalla convinzione che l'America sia un male per il resto del mondo, laddove l'isolazionismo della Destra è basato sulla convinzione che il resto del mondo sia un male per l'America.
In politica capisci che stai vincendo quando gli avversari ti rubano le idee.
La politica e l'amicizia sono come due vecchi coniugi che convivono senza toccarsi.
Mi piace l'idea che il cinema sia politica ed intrattenimento allo stesso tempo.
Un gran rumore da una parte e mancanza di responsabilità dall'altra.
In politica, se vuoi qualcosa di detto, chiedi ad un uomo, se vuoi qualcosa di fatto, chiedi a una donna.
Ecco un animale con una pelle spessa mezzo metro e nessun interesse apparente alla politica. Che spreco.
Io propongo che chi ha fatto il magistrato non possa assumere in seguito cariche politiche.
La politica è stata definita la seconda più antica professione del mondo. Certe volte invece trovo che assomiglia molto di più alla prima.