Marilyn Monroe esprime in questa frase una profonda riflessione sulla natura della fama e del riconoscimento nell’ambito artistico. La celebrità, spesso associata a un'eccessiva enfasi sul fisico o su aspetti esteriori dell'artista, rischia di offuscare la vera essenza creativa che l'interprete intende trasmettere attraverso il proprio lavoro. Monroe suggerisce una sorta di critica alla società dello spettacolo e all’idolatria basata su aspetti superficiali, enfatizzando invece la necessità per gli artisti di essere valutati principalmente sul loro talento intrinseco ed espressivo, senza l'ingombro delle apparenze esterne. Questa citazione invita a riflettere sulla dignità e integrità dell’arte in un contesto dove spesso prevale la superficialità.