È solo quando sai quello che vuoi che non prendi tutto quello che passa.— Massimo Bisotti
È solo quando sai quello che vuoi che non prendi tutto quello che passa.
Dovrà capitare prima o poi che due anime selvatiche, che non vogliono sentirsi strette da nessuno né chiuse agli angoli del mondo e che si amano abbastanza da non scappare né inseguire, si fermino a comprendere che completarsi è questo.
Tantissime cose le perdiamo per noncuranza, per disattenzione. Poi le cerchiamo ovunque quando non ci sono più: chiavi, monete, accendini, momenti, occasioni, persone.
Non ci stanchiamo mai di veder nascere sorrisi sul viso di chi amiamo, sono sempre una conquista. Sembrano sempre nuovi e danno sicurezza. Ci rivelano che una persona sta bene con noi.
Nessuna storia è mai perfetta e c'è sempre qualcosa che dobbiamo essere disposti a perdere di noi stessi per poter poi trovare qualcosa di più grande e ancora sentirci a casa.
La risolutezza sorge soltanto per un atto dell'intelligenza che, divenuta conscia della necessità del rischio, con questa necessità determina la volontà.
La sofferenza è necessaria per crescere in consapevolezza.
L'uomo è il più disgraziato degli animali: insieme alla imbecillitas corporis, comune a tutti i viventi, possiede anche la inquietudo animi, ovvero la consapevolezza di dover muorire.
La verità non può essere riconosciuta se non ci accorgiamo che assegniamo alle persone e alle cose una condizione di concretezza e di permanenza che in realtà non esiste.
Di ciò che sempre non è ora vedremo i portenti, di ciò che sempre è ora vedremo i confini.
Quello che si vede è l'unica cosa che c'è.
La visione è l'arte di vedere le cose invisibili.
La forma quotidiana della decisione per l'esistenza è il ricordo del destino che ogni cosa ha, che è uno solo, il mistero di Dio, è il ricordo che questo mistero è diventato un uomo. Perciò, la forma quotidiana della decisione per l'esistenza è vivere la memoria di Cristo.
La consapevolezza, o se volete, l'autocoscienza, è una qualità che distingue le persone.
Tu devi costantemente porti queste domande:Cosa sto facendo?Che cosa stanno facendo a me?Cosa mi fanno leggere?Cosa mi fanno dire?Dove mi fanno andare?Cosa mi fanno pensare?E, più importante, cosa mi fanno diventare?Poi poniti la questione principale: va bene che sia così?