La verità rende liberi, l'imperfezione rende veri.
Nessuna storia è mai perfetta e c'è sempre qualcosa che dobbiamo essere disposti a perdere di noi stessi per poter poi trovare qualcosa di più grande e ancora sentirci a casa.
Certe persone si sfiorano per un attimo ma torneranno a cercarsi per sempre nel vento. Certe persone non si cercano ma non si perdono. Anche se perderai questo foglio un giorno capirai, quando la voce non servirà e il silenzio da rimpianto diventerà ricordo.
Siamo come una fotografia che per essere nitida ha bisogno di luci e ombre nella giusta misura.
Tantissime cose le perdiamo per noncuranza, per disattenzione. Poi le cerchiamo ovunque quando non ci sono più: chiavi, monete, accendini, momenti, occasioni, persone.
Non ci stanchiamo mai di veder nascere sorrisi sul viso di chi amiamo, sono sempre una conquista. Sembrano sempre nuovi e danno sicurezza. Ci rivelano che una persona sta bene con noi.
Anassimandro di Mileto, discepolo di Talete, per primo ardì disegnare su una carta la terra abitata: dopo di lui Ecateo di Mileto, viaggiatore instancabile, la perfezionò sì da farne un'opera mirabile.
Le parole adempimento, perfezione, contengono in sè la parola fine.
Un Dio che avesse voluto far fallire l'uomo, gli avrebbe dato come meta la perfezione.
Nulla che sia del tutto nuovo è perfetto.
Alcuni si ritengono perfetti unicamente perchè sono meno esigenti nei propri confronti.
La natura ha delle perfezioni per dimostrare che essa è l'immagine di Dio e ha dei difetti per mostrare che ne è solo un'immagine.
Le idee politiche (e religiose) che vogliono rendere gli uomini perfetti e felici sono la premessa dell'inferno sulla terra.
La perfezione è già presente: ciò che ci allontana da lei è più di tutto la nostra ambizione di raggiungerla.
Io non confondo la grandezza con la perfezione. Essere grandi è comunque... la più grande realizzazione.
Nessuno meno di voi, è in grado di giudicare, la perfezione raggiunta dalla mia arte.