Ogni volta che si perdeva guardava le stelle e prendeva coraggio.— Massimo Gramellini
Ogni volta che si perdeva guardava le stelle e prendeva coraggio.
Noi maschi sprechiamo tempo a rintronarle di battute memorabili quando l'unica cosa che ci chiedono è di prestare attenzione ai loro pensieri.
La vendetta resta una pulsione orribile anche quando si gonfia di ragioni.
L'amore è una meta che si raggiunge in due, a condizione di aver trovato la strada da soli.
L'esistenza umana è un fiume di energia che sfocia in un oceano infinito, ma prima di arrivarci incrocia bivi e cascate.
La persona giusta è un premio, non un regalo. Quando le forze dell'universo sembrano cospirare contro di noi, non lo fanno per dissuaderci dall'obbiettivo, ma per renderci consapevoli della sua importanza.
Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle.
La notte non è meno meravigliosa del giorno, non è meno divina; di notte risplendono luminose le stelle, e si hanno rivelazioni che il giorno ignora.
Tre cose ci sono rimaste del paradiso: le stelle, i fiori e i bambini.
Chi invoca le stelle e le fa star ferme come ascoltatrici trafitte di stupore? Eccomi qui, Amleto di Danimarca.
Riconoscere le stelle è una questione di diletto, di divertimento. Il piacere di trasformare un mondo sconosciuto e monotono in un mondo meraviglioso e familiare. Bisogna prendere confidenza con il cielo, per "abitarci" e sentirsi come a casa propria.
Si dice che quando una persona guarda le stelle è come se volesse ritrovare la propria dimensione dispersa nell'universo.
Le stelle sono buchi nel cielo da cui filtra la luce dell'infinito.
I sogni sono come le stelle, basta alzare gli occhi e sono sempre là.
La silenziosa stella della notte è il primo punto di sosta nel viaggio verso l'infinito.
Quelle stelle che nel Nord, nelle notti chiare, sono lacrime ghiacciate tra miliardi di altre, la via lattea di gennaio come caramelle d'argento, veli di gelo nell'immobilità, che lampeggiano, pulsando al ritmo lento del tempo e del sangue dell'universo.