Vivo ed amo nella peculiare luce di Dio.— Michelangelo
Vivo ed amo nella peculiare luce di Dio.
Non ha l'ottimo artista alcun concetto ch'un marmo solo in se non circoscriva col suo soverchio, et solo à quello arriva la man, che ubbidisce all'intelletto.
Come fiamma più cresce più contesa dal vento, ogni virtù, che il cielo esalta, tanto più splende quant'è più offesa.
L'amore è l'ala che Dio ha dato all'anima per salire sino a lui.
Il suicidio è l'estremo tentativo di migliorare la propria vita.
È la vita con cui abbiamo a che fare. Non la morte. Colui che vede la luce e la conosce, vivrà.
Ogni ombra è figlia della luce.
Un racconto eschimese spiega così l'origine della luce: «II corvo che nella notte eterna non poteva trovare cibo, desiderò la luce, e la terra si illuminò». Se c'è un vero desiderio, se l'oggetto del desiderio è veramente la luce, il desiderio della luce produce la luce.
Ci sono due modi di diffondere la luce: essere la candela oppure lo specchio che la riflette.
Chi riceve un'idea da me, ricava conoscenza senza diminuire la mia; come chi accende la sua candela con la mia riceve luce senza lasciarmi al buio.
Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre.
Sappiamo che c'è la luce perché c'è il buio che c'è la gioia perché c'è il dolore che c'è la pace perché c'è la guerra e dobbiamo sapere che la vita vive di questi contrasti.
Nella fede c'è luce per vedere, ma anche oscurità che può accecare!
La prima cosa a cui si abituarono fu il ritmo del lento passaggio dall'alba al rapido crepuscolo. Accettavano i piaceri del mattino, il bel sole, il palpito del mare, l'aria dolce, come il tempo adatto per giocare, un tempo in cui la vita era così piena che si poteva fare a meno della speranza.
Sto guardando le stelle, sono così distanti... E la loro luce impiega tanto per raggiungerci... Tutto quello che vediamo delle stelle sono solo vecchie fotografie.