Se l'angoscia viene definita la coscienza di essere finiti, Dio lo dobbiamo chiamare il fondamento infinito del coraggio.
— Paul Tillich
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La nostra interpretazione
L'aforisma di Paul Tillich esplora la profonda connessione tra l'umanità, il senso dell'esistenza e le sfide che ci si frappongono. Definendo l’angoscia come una consapevolezza del nostro destino finito nel contesto della vita terrena, suggerisce un contrasto diretto con la nozione di infinità rappresentata da Dio nella religione cristiana e in molte altre tradizioni spirituali. Questa distinzione non solo illumina il ruolo che le convinzioni spirituali possono giocare nell'offrire sostegno emotivo, ma anche come esse potrebbero fungere da base per sviluppare coraggio di fronte alle sfide e alla paura della morte o dell’incertezza esistenziale. L'affermazione invita a riflettere sulle implicazioni profonde che le ideologie religiose hanno sulla nostra percezione del mondo, suggerendo una connessione diretta tra fede spirituale ed etica umana come il coraggio.