Se l'angoscia viene definita la coscienza di essere finiti, Dio lo dobbiamo chiamare il fondamento infinito del coraggio.
La religione è il fatto di essere presi da un interesse ultimo.
La saggezza è il riconoscimento dei propri limiti.
"Dio" è la risposta alla domanda implicita nella finitezza dell'uomo; egli è il nome di ciò che interessa ultimamente l'uomo.
Il dubbio non è l'opposto della fede; è un elemento della fede.
Il coraggio spesso è mancanza di saggezza, mentre la vigliaccheria non di rado si basa su informazioni affidabili.
Molti affetti sono abitudini o doveri che non troviamo il coraggio di interrompere.
Dichiarare la propria viltà può essere un atto di coraggio.
L'audacia mantiene male le promesse.
Oggi servono due qualità: l'onestà e il coraggio.
La paura è necessaria, diffido sempre di chi afferma di non aver paura, si tratta di idioti o incoscienti. La paura ci mostra le nostre oscure prigioni. E' poi il coraggio a portare la luce.
Il coraggio s'impara a gustare col tempo.
I nostri dubbi sono dei traditori che ci fanno spesso perdere quei beni che pur potremmo ottenere, soltanto perchè non abbiamo il coraggio di tentare.
Il coraggio è contro natura. Lo dimostra il fatto che pochi ne hanno.
Fino al giorno della morte, nessuno può essere sicuro del proprio coraggio.
Login in corso...