La religione è il fatto di essere presi da un interesse ultimo.— Paul Tillich
La religione è il fatto di essere presi da un interesse ultimo.
Contro Pascal, io dico: il Dio di Abramo, d'Isacco e di Giacobbe e il Dio dei filosofi è lo stesso Dio.
La religione è la sostanza della cultura, la cultura è la forma della religione.
"Dio" è la risposta alla domanda implicita nella finitezza dell'uomo; egli è il nome di ciò che interessa ultimamente l'uomo.
La saggezza è il riconoscimento dei propri limiti.
Essere religiosi significa interrogarsi appassionatamente sul senso della nostra vita ed essere aperti alle risposte, anche se esse ci scuotono in profondità.
La religione, se è vietato, sotto la minaccia di pene tanto severe, farne oggetto di scherno, deve avere una coscienza veramente sporca.
Le religioni sono come le lucciole: per risplendere esse hanno bisogno dell'oscurità.
In questi secoli le religioni devono mantenersi più discretamente nei loro limiti senza cercare di uscirne poiché volendo estendere il loro potere al di fuori del campo strettamente religioso, rischiano di non essere credute in alcun campo.
Ogni religione monoteistica finisce col perseguitare gli altri, e ucciderli perché non li accetta. È accaduto in ogni periodo storico, e accade ancora oggi.
Nessuno che abbia senso dell'humor ha mai fondato una religione.
La religione è il pensiero contorto dell'uomo fuori del quale si erigono templi per concretizzarlo.
L'uomo non vive d'altro che di religione o d'illusioni.
Quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di cosa parli, infatti le religioni, tutte, sono prodotti artificiali.
La libertà è l'aria della religione.
Mio padre ha preso da sua zia Mary. Rifiutava la Bibbia perché diceva che il personaggio centrale non era assolutamente credibile.