Tutte le felicità umane finiscono col dissolversi come un sogno.
Cos'è la vita? Delirio. Cos'è la vita? Illusione, appena chimera ed ombra, e il massimo bene è un nulla, ché tutta la vita è sogno, e i sogni, sogni sono.
E badate che è azione indegna lusingare con le parole e uccidere con l'intenzione: è azione da belva feroce, madre d'inganno e di tradimento.
Ma sia questa realtà o sogno, una sola cosa importa: agire bene; se è realtà, perché lo è, e se no, per acquistare amici per il momento del risveglio.
Non v'è sentiero alcuno difeso contro la forza del destino e contro l'inclemenza del fato.
L'uomo può dominare le stelle.
La felicità vera è nel riposo e non nel trambusto.
L'idoneità fisica è il primo requisito della felicità.
Quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte.
Per gli alpinisti la felicità non sta tanto nella vetta quanto nella scalata. Altrimenti prenderebbero l'elicottero.
La felicità consiste nell'ignoranza del vero.
Finché c'è questa felicità interiore, questo godere della natura, della salute e di tante altre cose, finché si ha tutto questo si tornerà sempre a essere felici.
L'essere privi di qualcuna delle cose che desideriamo è una condizione indispensabile della felicità.
La felicità è come l'elemosina gettata al mendico. Gli permette di vivere oggi per prolungare il suo dolore l'indomani.
Qualsiasi felicità è un capolavoro: il minimo errore la falsa, la minima esitazione la incrina, la minima grossolanità la deturpa, la minima insulsaggine la degrada.
La felicità della vita è fatta di frazioni infinitesimali: di piccole elemosine, presto dimenticate, di un bacio, di un sorriso, di uno sguardo gentile, di un complimento fatto col cuore.