La vera creatività deve essere un atto di ribellione.— Philippe Petit
La vera creatività deve essere un atto di ribellione.
Seguire ciò che si sente è sempre la cosa migliore, perché di solito è là che si trovano molta forza e verità.
Essere di passaggio da un progetto all'altro quando non sai bene cosa comincerai è una cosa che detesto. Per me quei momenti è come se non esistessero. E anche nei viaggi, il mio unico obiettivo è arrivare da qualche parte. Non è stare a metà che mi piace.
Senza creatività non c'è vita.
Essere ispirati significa voler fare qualcosa o essere già sul punto di farlo ed è forse un'altra delle infinite definizioni della creatività.
Viaggiare è stato fondamentale per la mia crescita umana e professionale, la mente si allarga e aiuta la creatività.
La creatività non fa a pugni con la disciplina.
Quelli che creano sono rari; quelli che non creano sono numerosi. Quindi gli ultimi sono i più forti.
Chi possiede il dono della creatività, possiede qualcosa di cui non sempre è padrone, qualcosa che qualche volta, stranamente, decide e lavora per se stesso.
Vedo un'Italia che può esportare idee che può esportare creatività e che può, in questo, avere un grossissimo futuro, un grossissimo posto nella comunità internazionale.
E' l'arte suprema dell'insegnante, risvegliare la gioia della creatività e della conoscenza.
Cucinare è il mio modo di comunicare, il mio strumento di creatività, è tutto il mio essere ricco di spontaneità, il mescolare sapori incredibili con odori semplici ma a volte sorprendenti. È continuamente una sfida.
Essere un leader significa anche trovare soluzioni creative ai problemi, cioè assumersi la responsabilità della propria creatività.
Chi crea deve essere un mondo per sé e in sé trovare tutto, e nella natura sua compagna.
Nessuno ha influenzato la mia creatività, che rimane una ricerca, un evolversi, un percorso interno.