La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni.
Per amare la cultura occorre una forte vitalità. Perché la cultura in senso specifico o, meglio, classista è un possesso: e niente necessita di una più accanita e matta energia che il desiderio di possesso.
In Italia tutto è a mezzo.
Chi si scandalizza è sempre banale: ma, aggiungo, è anche sempre male informato.
La televisione è un medium di massa, e come tale non può che mercificarci e alienarci.
Il sogno di ogni giocatore (condiviso da ogni spettatore) è partire da metà campo, dribblare tutti e segnare. Se, entro i limiti consentiti, si può immaginare nel calcio una cosa sublime, è proprio questa. Ma non succede mai.
Uno non dovrebbe mai mettere il suo più bel paio di pantaloni quando va a combattere per la libertà e la verità.
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
La verità è il luogo comune dei mediocri.
Nessuno muore oggi per una terribile verità: ci sono troppi antidoti ad essa.
La verità è sempre rivoluzionaria.
Ci vogliono due persone per dire la verità: una che parli e un'altra che ascolti.
La verità è la cosa più preziosa che abbiamo. Economizziamola.
Se l'uomo percepisce la verità in uno stato di coscienza, vedrà ovunque solo la miseria e l'assurdità della vita e un grande disgusto lo assalirà.
Il rapporto con la verità divide gli uomini perché di fronte ad essa ogni individuo deve essere solo e perdere in qualche modo di vista quel che fanno gli altri. Non guardava in questa direzione Gesù, quando diceva di esser venuto a portare la spada?
La verità è sempre in armonia con se stessa, e non ha come scopo principale quello di mostrare che la giustizia può accordarsi al male.