La verità è un percorso da fare, non un traguardo da cui partire.— Aldo Busi
La verità è un percorso da fare, non un traguardo da cui partire.
Non potendo fare a meno di non avere una vita, ho quella dei miei personaggi.
Ma la vita è così: ammassata e secca, piena di avvenimenti sterili e ripetuti e sempre uguali e di cui si perde memoria. Spremi, e verrà fuori un pulviscolo di frustazioni standard e un odore di fenolo, un polverizzarsi di garze faraoniche.
Si mente nella vita, non nel racconto che se ne fa.
Cosa resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo a un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco.
Gli umani, persistendo a credere di essere fatti a immagine e somiglianza di Dio, come Dio non migliorano, alternano solo piede e staffa.
Accade della verità storica nè più nè meno come di tutte le altre: ci si sbaglia, più o meno.
Nulla è bello tranne il vero: il vero soltanto è amabile.
Io vi dico che quando uno non sa la verità da per sé, è impossibile che altri gliene faccia sapere.
Nelle liti, chi perde è sempre la verità.
La verità sulle intenzioni di un uomo non si apprende chiedendogliela.
Raramente si dicono verità che meritino di essere dette. Bisognerebbe scegliere le verità con la stessa cura con cui si scelgono le menzogne, e scegliere le nostre virtù con quella stessa cura che dedichiamo alla scelta dei nostri nemici.
Non dire mai la verità a chi non è degno.
Il tempo scopre la verità.
Tutte le verità passano attraverso tre stadi. Primo: vengono ridicolizzate; secondo: vengono violentemente contestate; terzo: vengono accettate dandole come evidenti.
Quando si guarda la verità solo di profilo oppure di tre quarti la si vede sempre male. Sono pochi quelli che sanno guardarla in faccia.