Ogni volta che viaggio, viaggio parecchio all'indietro.— Aldo Busi
Ogni volta che viaggio, viaggio parecchio all'indietro.
La vera natura di un uomo lo avvolge globalmente, non è scissa in due emisferi per saltare dall'uno all'altro secondo comodità e convenienze a piacere.
Una brava ragazza nata è ottusa laddove una qualsiasi si accontenta di essere sprovveduta o prevenuta o scaltra.
Il potere, se è vero, è vero anche quando è millantato, mentre l'amore, agli occhi del potere, non può essere che millantato anche se è vero.
Un dettaglio è un mondo spesso senza confini.
Scrivere è profanare, e i ricordi scritti sono ricordi persi.
Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati.
Il nostro viaggiare su e giù indica, oltre che curiosità, anche un bisogno, ma di che? Che cosa ci manca?
Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un'altra.
Viaggiare è il paradiso degli sciocchi.
Conta il viaggio che il sogno ti fa fare. Conta non stare mai fermi, non importa dove arrivi, tanto poi devi ripartire.
Il viaggio è nella testa.
Nel grande viaggio si fanno dei viaggi, sono i nostri piccoli percorsi insignificanti sulla crosta di questo pianeta che a sua volta viaggia, ma verso dove?
Perché ti stupisci se viaggiare non ti serve? Porti in gito te stesso. Ti perseguitano i medesimi motivi che ti hanno fatto fuggire.
Leggere, scrivere, è dovere; viaggiare, è potere.
L'uomo che viaggia solo può partire oggi; ma chi viaggia in compagnia deve aspettare che l'altro sia pronto.