Non c'è nulla da dire: c'è solo da essere, c'è solo da vivere.
Vivi nell'atarassia, nella apatia, e troverai la tua felicità. Non preoccuparti mai; non volere gli entusiasmi, le forti emozioni. Siamo in un'epoca di egoismi senza individualità, e forse appunto per questo non si è inneggiato mai così forte al collettivismo.
Il rischio che abbiamo corso è stato vivere: vivere sempre.
Ci sono due modi di vivere la vita. Uno è pensare che niente è un miracolo. L'altro è pensare che ogni cosa è un miracolo.
Non dovremmo preoccuparci di aver vissuto a lungo, ma di aver vissuto abbastanza.
La vita è fatta di rarissimi momenti di grande intensità e di innumerevoli intervalli. La maggior parte degli uomini, però, non conoscendo i momenti magici, finisce col vivere solo gli intervalli.
Il passato è un'illusione. Devi imparare a vivere nel presente ed accettarti per quello che sei ora. Quello che ti manca in flessibilità e in agilità devi acquisirlo con la conoscenza e la pratica costante.
L'arma batteriologica del secolo: il tedio. Quella che ti convince che aspettare di vivere è meno faticoso di vivere.
Certe persone vivono in lotta con altre, con sé stesse, con la vita. Allora si inventano opere teatrali immaginarie e adattano il copione alle proprie frustrazioni.
Più che di saper vivere, non è meglio parlare di "saper fingere"?
Non dobbiamo cercare di vivere a lungo, ma di vivere abbastanza; vivere a lungo dipende dal destino, dalla nostra anima vivere quanto basta.